A Santa Sofia la prima preghiera islamica dopo la riconversione da museo a moschea. Migliaia di uomini delle forze dell’ordine a presidiare la zona.
Il 24 luglio 2020 è una data destinata a rimanere nella storia come il giorno della prima preghiera islamica a Santa Sofia dopo la riconversione da museo in moschea. Schierati migliaia di agenti per controllare la zona e centinaia di operatori sanitari.
A Santa Sofia la prima preghiera dopo la riconversione
Gli occhi sono tutti puntati su Santa Sofia, dove per motivi di sicurezza legati all’emergenza coronavirus gli ingressi sono ovviamente contingentati.
La preghiera è officiata dal responsabile della Presidenza per gli affari religiosi. Presenti ovviamente le alte cariche dello Stato, tra cui il presidente Erdogan, il quale ha esultato dopo la riconversione parlando della realizzazione di un sogno.
La zona blindata
Ingente il dispiegamento di uomini delle forze dell’ordine per controllare e blindare la zona. Si contano, come riferito dai media, almeno ventimila agenti e più di cinquecento operatori sanitari. Nei pressi di Santa Sofia sin dalle prime ore del mattino si sono radunate migliaia di persone, molte delle quali tenute a partecipare alla preghiera dall’esterno.
Le polemiche dopo la riconversione
Il processo di riconversione di Santa Sofia da museo in moschea ha scatenato accese polemiche che hanno interessato il mondo della cultura ma anche quello della religione, con Papa Francesco che aveva espresso profondo rammarico per la decisione delle autorità.